
Ruth Orkin. Leggenda della fotografia - Museo civico, Piazza Garibaldi,
34 - Bassano del Grappa (Vi)
Mostra in corso dal 4 dicembre 2021 al 30 maggio 2022
Il Museo Civico di Bassano dedica una mostra al conseguimento del difficile restauro che ha permesso alla mitica Ebe di Bassano del Grappa di ritrovare la sua forma e la sua grazia.
Comunicato stampa della mostra Ruth Orkin. Leggenda della fotografia
L’opera di Orkin arriva in Italia in concomitanza del centenario della
nascita della fotografa (1921), da poco omaggiata di una retrospettiva a New York e
Toronto e da una monografia di Hatije&Cantz. Dopo Bassano del Grappa (unica tappa italiana), la mostra, realizzata assieme a diChroma Photography, inizierà un tour
europeo ed è attesa a San Sebastian, in Spagna, e a Cascais, in Portogallo.
Ad annunciare l’evento è la direttrice dei Musei Civici di Bassano del
Grappa Barbara Guidi: «sono molto lieta di presentare l’opera di questa protagonista
della fotografia del Novecento. La sua capacità di fondere assieme, in un’alchimia
perfetta e misteriosa, la forza coinvolgente del racconto e la freschezza dell’attimo
catturato al volo, fa di lei una delle artiste tra le più affascinanti del secolo scorso».
Le immagini di Ruth Orkin sono delle intense interpretazioni, qualunque sia il soggetto del suo sguardo: personaggi illustri del mondo hollywoodiano o
newyorchese – come Robert Capa, Lauren Bacall, Albert Einstein o Woody Allen
– o situazioni di vita straordinariamente ordinaria. Emblematiche le sue immagini
riprese perpendicolarmente dalla finestra del suo appartamento sul Central Park o
la celeberrima American Girl in Italy, icona della fotografia del Novecento che ha
il primato di essere il secondo poster più venduto al mondo e che ancora oggi, al
tempo del “mee too”, sollecita accese discussioni sul tema del sessismo.
La bella Nina Lee Craig, studentessa statunitense di storia dell’arte che la
Orkin aveva conosciuto al rientro da un reportage in Israele, diviene la protagonista
di una sequenza di immagini scattate per le strade di Firenze che racconta l’esperienza di una giovane americana in viaggio nell’Italia del dopoguerra. In questi scatti
permeati dall’atmosfera dei film americani degli anni Cinquanta, Vacanze romane in
primis, la Orkin dimostra non solo di saper cogliere col suo obbiettivo situazioni potentemente iconiche, emblematiche, intriganti, ma di saper fare di queste immagini i
lemmi di un racconto potentemente evocativo.
L’eco del linguaggio cinematografico ha un ruolo centrale nella poetica
della Orkin. Tanto negli scatti singoli quanto nei lavori composti da sequenze di
fotogrammi, Orkin dà vita a veri e propri storytelling, dando prova di saper trasformare un “semplice” ritratto o un paesaggio urbano, sia esso di New York, di Roma
o Venezia, in un racconto in cui luoghi e persone si rispecchiano l’uno nell’altro. Il
mondo del Cinema era del resto un luogo familiare a Ruth Orkin. Figlia d’arte, Ruth
crebbe nella Hollywood degli anni d’oro, il secondo e terzo decennio del Novecento,
da Mary Ruby, un’intensa interprete del muto.
A dieci anni ebbe tra le mani la prima macchina fotografica, una Univex
costata 39 centesimi, donatale per il suo compleanno. Dotata di un’indole avventurosa, ancora giovanissima parte in sella alla sua bici da Los Angeles per raggiungere
New York e visitare l’Expo del 1939, registrando in suggestive immagini luoghi e
persone incontrati in questo lungo e solitario viaggio.
Dopo aver sognato di diventare regista per la MGM, professione allora
preclusa alle donne, Orkin si trasferisce a New York nel 1943 lavorando come fotografa in un locale notturno. Negli anni Quaranta scatta per i maggiori magazine del
tempo come LIFE, Look, Laydies Home Journal, divenendo una delle firme femminili
più importanti della fotografia. Documenta inoltre il Tanglewood Music Festival –
dove incontra Leonard Bernstein, Isaac Stern, Aaron Copland e molti altri. Nel ‘47
pubblica per il magazine Look la sequenza di scatti Jimmy racconta una storia.
Appassionata di musica e di cinema ne immortala i protagonisti in ritratti vividi e
straordinariamente intensi, ma rivolge la sua attenzione anche ad altri personaggi
del jet set internazionale.
Nel 1951 LIFE le commissiona un reportage in Israele. Dalla successiva visita a Firenze nasce la citata American Girl in Italy. Poi l’adesione alla Photo
League nel 1952, il matrimonio con Engel e la realizzazione di alcuni lungometraggi
come Il Piccolo Fuggitivo nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura. Una
carriera di successo nella quale, accanto ai lavori per il New York Times e altre testate, Orkin continua il suo personale viaggio nella quotidianità dando vita a progetti
originalissimi come Un mondo attraverso la mia finestra, pubblicato nel ’78, con il
quale racconta semplicemente ciò che scorre sotto le finestre di casa sua.
Orari: da lunedì a domenica dalle 10.00 alle
19.00; chiuso il martedì. Chiuso il martedì, 25 dicembre e 1 gennaio
Biglietti: intero
€ 7, ridotto € 5.
Telefono: +39.0424.519901
Sito web: Museo Civico di Bassano |